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Tefillh

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Basta un nulla per vivere, aman,

barche leggere.

 

 

Tu camminavi  assorbendo la luce,

doppia, solitaria,

in minuscoli astucci di vaio

legati al capo e alle mani-

culle di fiori, ho creduto,

tĕfillīn per le preghiere,

più tardi- אָמָן,

mangiando chicchi alla morte

come si guarda un bambino.

 

Per quel poco

impiegavi tutti i tuoi fili

sospesi nel vuoto-

le migliaia di ossa, i resti dei pasti,

i pezzi sottili d’avorio

imbevuti della sostanza segreta,

le molte aperture-finestre

e le volute, ogni Voluta,

da appoggiare nell’aria .

 

Sapevano andare, sebbene ciechi,

con labbra dolci nel piccolo circolo

dove un colore più intenso

reggeva altri mondi in scintille;

 

li ho visti adagiarsi e volare,

sul silenzio della tua festa,

nella parte cava della follia,

verso il grande amante sole..

  

Sapevi che avrei annotato figure?

 assegnando un posto a ciascuna,

col valore musicale di una nota

insieme tutte si sono voltate

con la grazia leggera di un canto.

Affondavano lente,

per piccole vertigini,

in un profondo inchino.

 

Sono venuta qui, a danzare, alla pieve del pino

oggi che il vento è così forte

 

 

 Amina Narimi - 03/06/2017 21:53:00 [ leggi altri commenti di Amina Narimi » ]

più che mai preso e scambiato in un biancobaleno
baci W

 Salvatore Pizzo - 03/06/2017 19:49:00 [ leggi altri commenti di Salvatore Pizzo » ]

Un fuoco d’artificio nella mente, un esplodere di tessiture che gettano ponti ove non ci sono altro che burroni ed il nulla del cadere d’acque insistenti: la vita...
Un abbraccio più che mai

 Amina Narimi - 02/06/2017 19:27:00 [ leggi altri commenti di Amina Narimi » ]

Ogni irundologo porta in sè un poeta..e voi lo siete
io sono una semplice orsante e sulla mia carovana tagil ricordo solo degli orsi e di un raoui un cantastorie che mi parlava a disegni della perfetta. Lo aspetto come la pioggia ai triplici pini alle tre luci coi veli gialli e una striscia di seta azzurra tra i seni monetine d’argento ai capelli. Vi offro un tè berbero intanto profumato alla menta cantilenando il suo nome aman aman danzando con Amapola, mia figlia,.
Possiamo amare solo chi incontriamo i nostri piedi scelgono.. Amapola lo vide col capo avvolto alla sua shesh turchina il corpo nella bianca jalabjia. Imparò il mistero del latte e cos’è una foresta, a marciare sui precipizi. Ora Amapola ha una casa in cima all’alpeggio al limite estremo dei faggi, nel bosco di tùie e betulle. Casa sua è l’architettura di una preghiera e insieme una danza.
L’odore del pane arriva fin qui.. sul mio sasso
semola e farina tanta semola bigia poi l’acqua e le sue mani la bacinella. La sento impastare al ritmo piano e costante di quando le muovevo la culla.
È un prete quando fa il pane Amapola un Imam il palmo delle sue mani.. ~è un santone che gira la ruota è uno sciamano con le conchiglie.. È una Madre, Perfetta.
La MadreNostra

 Leonora Lusin - 02/06/2017 17:38:00 [ leggi altri commenti di Leonora Lusin » ]

Oh, Lig, via alla perfetta...senza nulla togliere al perfetto.

 Lig E. Norant - 02/06/2017 17:11:00 [ leggi altri commenti di Lig E. Norant » ]

Ora si fa ancora più nudo
E povero il passo del viandante
Passato di qui ex vergine di cuore
S’inebria e della parola di sì grande Poetessa e della parola-lume di altra Poetessa - ella pure si fece grande nella tensione -,
Ma di più ancora egli - il povero e nudo camminatore del nulla di sé - rimane stordito e ferito ad una gamba
Dall’ardita bellezza di quella sapienza antica
Riflesso della Verità. Sì la parola orante è mola
Che perfeziona l’universo, è plettro
Che ne muove le armoniche corde,
È strumento mistico, via di una possibile ascesa. Ma, sovrastante il tutto, m’appare
L"Uno per tutti, colui che divenne
Parola e preghiera per tutti
E presosi cura della mia afasia
Divenne Via al Perfetto.

 Leonora Lusin - 02/06/2017 15:26:00 [ leggi altri commenti di Leonora Lusin » ]

Lunga documentazione "Imapara l’aramaico in cinque minuti... (solo per neo-nate indaco).

Connessa al termine Tefillah, riguarda il legare, il connettersi; in questo caso, letteralmente e nella pratica, è l’azione di legare i filatteri ma presenta anche la connotazione di unirsi in "Unio Mystica"
La Cabala (misticismo esoterico ebraico) usa una serie di kavanot, direzioni d’intento, per specificare il percorso che la preghiera deve seguire per arrivare al dialogo con Dio, per aumentare le possibilità di essere ascoltata favorevolmente. I cabalisti attribuiscono un significato più alto allo scopo della preghiera, che addirittura condiziona il tessuto stesso della realtà, ristrutturando e riparando l’universo in maniera efficace e profonda. In questa prospettiva, ogni parola di ogni preghiera, anzi, persino ogni lettera di ogni parola, ha un significato preciso e un effetto preciso. Le preghiere quindi influenzano letteralmente le forze mistiche dell’universo e riparano l’architettura della Creazione.

Le poetesse forse non conoscono la Cabala, ma riparano oh se riparano
("è tutto il giorno che sto dietro a riparare l’orlo di un burrone perchè non ci siano appigli, rami o cespugli o sporgenze/ e tu, mio cuore non debba/ incontrare ostacolo/ al fulmineo precipitare/ nella mia gola dei canti...Am.Ca.")
Danza Amina-Anima al cospetto del triplice pino.

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